Non perdere un bonus economico a cui abbiamo diritto non può che essere determinante, occhio però a non fare un errore che può essere fatale.
Nel periodo della pandemia quando le restrizioni erano diventate parte integrante della nostra quotidianità molte delle azioni quotidiane erano vietate abbiamo inevitabilmente imparato a prendere confidenza con la parola “bonus”. In quella fase in tanti erano stati infatti costretti a smettere di lavorare o a farlo con regolarità, per questo avevano riscontrato una perdita ingente sul piano economico che non poteva che incidere sul bilancio familiare, oltre a generare non poca preoccupazione. Il governo aveva così deciso di intervenire in modo concreto con una serie di aiuti che erano risultati provvidenziali.
Gli aiuti ora sono decisamente ridotti e vengono concessi solo in determinate condizioni, ma ancora adesso sono fondamentali per chi è in difficoltà o non ha un lavoro sicuro, situazione purtroppo davvero diffusa. Questi non vengono ovviamente concessi in modo indiscriminato, ma solo se si è in possesso di alcuni requisiti ben precisi, che vengono verificati in modo scrupoloso. Anche solo un piccolo errore o una distrazione possono risultare fatali.
Ricevere un aiuto economico non può che essere fondamentale, specialmente se si sta vivendo un periodo in cui si è alle prese con numerose spese e i soldi non sembrano bastare mai. Alcuni di questi hanno il vantaggio di non essere una tantum, ma di essere considerati concessi per un determinato periodo, proprio per questo non può che essere determinante che possano essere disponibili per un periodo più lungo possibile.
Fortunatamente ci sono dei bonus che rientrano appieno in queste caratteristiche e che il governo non ha intenzione di eliminare, ma si deve prestare attenzione a come si agisce se no si vuole evitare di andare incontro a brutte sorprese.
Alcune agevolazioni possono però essere sospese se non si effettua un’operazione che è davvero provvidenziale, ovvero aggiornare l’Isee corrente, così da verificare se ci siano state variazioni in merito all’anno precedente. Qalora ci siano modifiche al ribasso nel reddito, può esserci inevitabilmente la possibilità di avere diritto a un importo più elevato. Questo può valere ad esempio per i beneficiari dell’Assegno Unico, per questo diventa determinante muoversi in maniera tempestiva.
C’è ovviamente un periodo ben preciso in cui ci si deve muovere per effettuare questa operazione. Qualora dovesse esserci una variazione a livello patrimoniale, l’Isee vale fino al 31 dicembre dell’anno di riferimento. Se invece le modifiche dovessero essere sia patrimoniali sia reddituali, è necessario fare l’aggiornamento va fatto entro due mesi dalla variazione. Se a cambiare è solo il reddito, è necessario rinnovarlo entro due mesi.
Non farlo in maniera tempestiva può portare al taglio dei bonus percepiti o addirittura alla perdita dei requisiti, così da veder decadere definitivamente il bonus.
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