Tutti hanno notato come la vita sia sempre più cara con aumenti in tutti i settori, ma ci sono città in cui la situazione è peggiore.
E’ impossibile non essersi resi conto di come il costo della vita sia ormai diventato sempre più elevato, anche per chi ha un lavoro e un guadagno sicuro. Questa situazione è conseguenza di un duplice aspetto, i rialzi dei costi di molte delle cose che acquistiamo quotidianamente, dal cibo alla benzina, ma anche gli stipendi che risultano essere tra i più bassi d’Europa.
Troppo spesso gli imprenditori si approfittano della necessità di lavorare che hanno tantissimi cittadini di ogni età, per questo arrivano a proporre contratti che non consentono di vivere in maniera dignitosa, in alcuni casi anche non conformi a quanto previsto dalla legge. Pensare che il quadro possa cambiare in tempi brevi sembra essere però difficile.
Inevitabilmente, a essere maggiormente in difficoltà sono le persone che devono mettere in conto i costi fissi previsti per mutuo o affitto, da cui non si può transigere ogni mese. Analizzando più in dettaglio il fenomeno, però, appare evidente come il problema riguardi soprattutto alcune città.
Non è difficile notare come in pochi mesi il costo della vita sia decisamente lievitato, basta semplicemente confrontare a distanza di mesi uno scontrino del supermercato con gli stessi prodotti. Già questo potrebbe bastare a generare ansia in tante famiglie, ma ci sono altri fattori che non permettono di restare sereni. Non c’è praticamente un ambito che non abbia subito aumenti, a eccezione ovviamente, e non è un dettaglio, dello stipendio.
Ulteriori variazioni le possiamo però notare tra chi vive in un piccolo paese, dove spesso i prezzi di molti prodotti possono essere ridotti, e le grandi città. Non a caso, abbiamo avuto modo di verificarlo in prima persona in più occasioni anche solo quando ci siamo recati in una località scelta da molti per le nostre vacanze.
L’Unione Nazionale Consumatori, in accordo con l’Istat, ha stilato una graduatoria in merito a quali siano le realtà del nostro Paese in cui può essere davvero difficile arrivare alla fne del mese indenni, anche da parte di chi ha un guadagno sicuro. Pur di rendere i dati attendibili, sono stati presi in considerazione i Comuni con più di 150 mila abitanti compresi i capoluoghi di Regione, il quadro che ne è uscito è tutt’altro che confortante anche se per alcuni aspetti sorprendente.
All’ultimo gradino del podio troviamo una città su cui forse in pochi avrebbero scommesso come Parma, dove l’inflazione risulta essere pari all’1,9%, equivalente a una spesa di 516 euro in più per famiglia. Al secondo posto si piazza invece una realtà in cui spesso chi vive al Nord nota come ci siano diversi vantaggi sul piano economico come Napoli, dove l’inflazione tocca addirittura quota 2,5%. Questo significa una spesa aggiuntiva di 550 euro per famiglia.
E al vertice? Qui lo stupore è certamente forte, perché si tratta di una località amatissima dai giovani per l’estate apparentemente anche per alcuni costi che potrebbero sembrare più agevolati, ma evidentemente non è così. Si tratta di Rimini, anche qui l’inflazione è del 2,5%, ma con una spesa aggiuntiva per famiglia pari a 680 euro per famiglia.
Analizzando invece il quadro a livello regionale, il salasso coinvolge Veneto, Campania e Friuli. inaspettatamente, ci sono invece delle città dove si registra addirittura una deflazione, ovvero Imperia, Pescara e Campobasso.
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