Il bonus tiroide è a tutti gli effetti un assegno di invalidità civile riconosciuto dall’INPS a chi soffre di disturbi della tiroide, e che rientra in determinati requisiti.
I disturbi alla tiroide presi in considerazione ai fini dell’ottenimento dell’indennità sono quattro, e più nello specifico i carcinomi tiroidei; gozzo; ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Proprio come per chiedere l’assegno di invalidità, anche riguardo ai problemi alla tiroide è necessario effettuare delle visite mediche che accertino la problematica e poi superare la visita della Commissione INPS, la quale potrà riconoscere una percentuale di invalidità.
Per avere il bonus tiroide, però, è necessario che al soggetto venga riconosciuta una percentuale di invalidità che va dal 74 al 100%. In questi casi può ottenere un assegno mensile che varia da 286 a 550 euro.
Più nello specifico:
- 286,01 euro: a chi viene riconosciuta un’invalidità dal 74% al 99%;
- 520,29 euro: ai pazienti che hanno bisogno di continua assistenza e non sono autonomi;
- 550 euro: a chi viene riconosciuta l’invalidità al 100%.
Da ricordare, dunque, che i soggetti con problemi alla tiroide devono soffrire di una delle quattro patologie sopra riportate e che non è sufficiente l’asportazione della ghiandola per ottenere l’indennità mensile, a meno che questa non sia concomitante con l’invalidità dal 74 al 100%.
Per ottenere l’assegno INPS per le malattie della toroide, la procedura è la medesima che si attiva per richiedere l’assegno di invalidità. Il paziente raccoglie insieme al suo medico curante tutta la documentazione necessaria, poi il medico invia la domanda telematica e si attende il risconto dell’INPS, istituto che può chiedere anche una visita medica di accertamento. Se la domanda viene accolta, il soggetto beneficiario comincia a ricevere l’assegno mensile. In genere l’INPS è molto celere a sbrigare pratiche di questo tipo, e se tutti i parametri sono soddisfatti il soggetto può accedere al bonus entro un paio di mesi.